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al testo di Lara Puce
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Delle volte le parole sono lame affilate che sfiorano la pelle e lasciano quella sottile linea rossa, e riesci solo a guardare... e quasi ammirare... il fascino di tali parole abbassa le tue barriere e ne assorbi tutto il significato, ti nutri della loro essenza e lasci che ti diano la giusta energia per affrontare la giornata... o magari giusto un periodo... oppure perché no, tutta la vita...
Parole che ami, alle quali non vuoi rinunciare, che rendono così piacevole il loro dolore... parole da vivere e gestire, da cogliere al momento o da rileggere mille e mille volte.
Parole che diventano pensieri ed espressione. E conta poco la mancanza d'altro, le parole sono un regalo che riempie a sufficienza e donano anche quando fanno male...
Parole egoistiche delle volte, individualiste; ma se son dirette ad altri, parole sempre generose.
E la loro mancanza... è come se quella lama affilata d'un tratto decidesse di premere a fondo ed entrare dentro te, senza delicatezza, senza pensarci due volte.
La brutalità di un'assenza.
Sopportare diventa uno scopo, l'alternativa sarebbe abbandonarsi; ma diventa essenziale che tali parole diventino un racconto personale, una sofferenza che serva a ricucire l'affondo di quella lama... si sa, guarire è sempre più difficile...
E' necessario avere coraggio; per curare la mano di chi, con dolcezza e delicatezza, posa quella lama su ogni centimetro del tuo corpo lasciando segni indelebili; forse per un periodo o, magari, per tutta la vita... |
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